Un uomo dal talento e ingegno inestimabile a cui vogliamo rendere omaggio: Egidio Brugola.
1° settembre 1901, è la data di nascita di Egidio Brugola, Lissone è la sua città, ed è li che la sua mente ingegnosa e lungimirante inventa uno dei prodotti più conosciuti in Italia: la vite a Brugola.
Da chi lo ha conosciuto veniva descritto come un genio per la sua capacità di inventiva, a Lissone c’era una “processione di ingegneri” che venivano a chiedergli consiglio. Lo consideravano una specie di “guru” della meccanica, sempre pronto a dare una mano, a suggerire una soluzione per problemi anche complessi
Un uomo dalle grandi capacità inventive ed imprenditoriali, a soli 25 anni, nel 1926 apre la sua azienda: Officine Egidio Brugola dove si producevano dadi, rondelle, grani e viti. Un’azienda che produce prodotti semplici, ma che diventerà da lì a pochi anni un’officina di idee rivoluzionarie.

Infatti, Egidio osserva in maniera molto attenta le “Allen keys and screw” viti a testa cava esagonale diffuse negli Stati Uniti e brevettate nel 1910. Le osserva, le studia e le migliora inventando “la vite a testa cava esagonale con gambo a torciglione” la vite che tutti oggi conoscono come vite a Brugola.
Sì perché quando si dice “brugola”, tanti pensano all’attrezzo diffuso del fai da te. Sbagliano. Ebbene, quella è soltanto la chiave a brugola, ossia lo strumento per avvitare, ma è la vite, brevettata nel 1945, che ha rivoluzionato il sistema di fissaggio prima in Italia e poi nel resto del mondo.
La sua vite è in grado di assicurare una particolare elasticità, maggiore resistenza e quindi garantire un serraggio perfetto anche in situazioni critiche: esattamente come richiesto dal settore automotive.
Dalla produzione in serie alla diffusione su larga scala della vite a Brugola passano diversi anni, 40 per l’esattezza, anni in cui l’azienda si trova ad affrontare il secondo conflitto mondiale e che vide convertire l’azienda in produzione di materiale bellico.
Qualche anno più tardi, nel 1959 esattamente il 29 giugno, a soli 58 anni, Egidio Brugola morì lasciando l’azienda in eredità prima a sua moglie, poi a suo figlio Giannantonio e ora dopo 96 anni a suo nipote Jody Brugola.
Un imprenditore che credeva fermamente nei rapporti umani e nelle esigenze dei suoi dipendenti: la mensa dell’azienda diede da mangiare gratuitamente a centinaia di persone che ne avevano necessità, in un’epoca dove assicurarsi un pasto caldo non era scontato per tutte le famiglie; ai suoi dipendenti regalò biciclette, motorini e automobili per favorire gli spostamenti.
Un imprenditore che a distanza di anni fa ancora con orgoglio parlare di sé a cui noi vogliamo rendere omaggio raccontando la sua storia.